Come visitare Napoli in tre giorni (compresa la Reggia di Caserta)

by - settembre 04, 2020

"A Napoli il semaforo rosso non è divieto, è solo un consiglio" - Luciano De Crescenzo.

"Trovo nel popolo napoletano la più geniale e vivace industria, non per diventare ricchi, ma per vivere senza occupazioni" - Goethe
Queste due citazioni racchiudono quella che è l'essenza di Napoli. Qualsiasi altra affermazione sarebbe superflua e priva di significato. Bisognerebbe viverla per capirla. Il nostro tour di Napoli è stato breve ma intenso. Abbiamo deciso di visitare anche la Reggia di Caserta, facilmente raggiungibile col treno. Abbiamo pernottato al B&B Chiaia civico 196, proprio accanto il ponte. Il B&B è molto carino e confortevole ed i gestori sono disponibilissimi. La zona è perfetta per soggiornare in quanto in pieno centro e a pochi passi dai principali luoghi di interesse.

Cosa visitare a Napoli

1. Spaccanapoli

E' un'arteria della città strettissima che spacca Napoli in due. Una foto dall'alto spiega meglio il concetto.
Spaccanapoli è una delle vie più importanti e vocianti, piena di storia e folclore. Essa è l'essenza della città. Lungo la via ci sono molti piccoli negozi di souvenir. Qualcuno prova in modo originale a catturarsi la simpatia dei passanti intonando qualche canzone dal balcone.


2. Il Cristo velato

E' un'opera in marmo del corpo di Cristo, coperto da un velo (sempre realizzato in marmo). Figuratevi che molti turisti credono che sia un velo reale. In realtà, come detto sopra, l'opera è interamente realizzata in marmo. Anche il velo. Il Sanmartino ha superato se stesso in questa realizzazione. Molti famosi scultori hanno ammirato e contemplato la scultura. L'opera si trova all'interno della Cappella di San Severo. Per entrare c'è un po' di fila, ma ne vale veramente la pena.
Costo del biglietto: 8 euro a persona. Se si vuole l'audioguida 3,50 euro in più.
Apertura: Mercoledì - Domenica dalle 9.00 alle 19.00. Chiuso Lunedì e Martedì.

3. Piazza del Plebiscito

E' la piazza principale di Napoli. Immensa e piena di turisti.
Quando sarete di e vi capita di vedere persone bendate che camminano o semplicemente ad occhi chiusi, non sono matti. Stanno solo facendo un gioco. Si narra che nessuno possa riuscire nella seguente impresa: "percorrere circa 170 metri bendati (o ad occhi chiusi), partendo dalla porta del Palazzo Reale e passare in mezzo alle due statue presenti sulla piazza".
Si narra che la regina Margherita a suo tempo, concedeva la grazia a quei prigionieri che riuscissero nell'impresa. Nessuno ci riuscì mai.
La vera motivazione sta nella irregolarità del suolo. Quella leggera inclinazione rende ardua l'impresa.

4. Napoli sotterranea

Abbiamo prenotato un tour molto affascinante. Una visita guidata è utile per comprenderne meglio la storia. Napoli sotterranea è un'altra città, piena di cunicoli e misteri. In passato è stata utilizzata sia come riparo dai bombardamenti, sia come nascondiglio dei delinquenti.
Addirittura è possibile accedervi da alcuni tunnel scavati all'interno di abitazioni cittadine, con nascondigli segreti. La nostra guida ci ha narrato anche la storia dei "pozzari", uomini di statura minuta, tale da permettergli di muoversi facilmente in questi cunicoli strettissimi per la manutenzione degli acquedotti. Costo: 10 euro. Durata: circa 2 ore



5. Reggia di Caserta

Un giorno è stato dedicato alla visita della Reggia di Caserta. Facilmente raggiungibile con il treno, partendo da Napoli. Costo: 15 euro appartamenti + parco. Oppure 10 euro solo il parco.



6. Zia Esterina Sorbillo e Gino Sorbillo

Queste due location sono l'emblema della cucina napoletana. Zia Esterina si trova in via Toledo dove è d'obbligo l'assaggio della pizza fritta.
Gino Sorbillo si trova nei pressi del porto in via Partenope dove è d'obbligo gustare la margherita napoletana. Morbidezza e gustosità unica.

7. La Galleria Umberto I

Se volete trascorrere alcune ore di relax e shopping potete visitare la galleria Umberto I.
Questa famosa galleria commerciale è stata omaggiata al re Umberto I per il suo sostegno alla città durante l'epidemia di colera del 1884.


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